Chi sono dopotutto i teppisti?

5 febbraio 2013 alle ore 15.48

Violenza è  lavorare per 40 anni per delle briciole e chiedersi se si riuscirà a smettereViolenza sono i titoli finanziari, i fondi assicurativi saccheggiati, la truffa in borsa.

Violenza è essere costretti a stipulare un mutuo per una casa che si finisce per pagare come se fosse fatta d’oro.

Violenza è il diritto del tuo capo di licenziare in qualsiasi momento voglia farlo.Violenza è la disoccupazione, la precarietà, sono i 700 euro al mese con o senza contributi previdenziali.Violenza sono gli “incidenti” sul lavoro, perché il padrone riduce i costi di gestione a scapito della sicurezza dei lavoratori.

Violenza è  prendere psicofarmaci e vitamine per far fronte agli orari di lavoroViolenza è essere una donna migrante , è vivere con la paura di essere cacciato dal paese in qualsiasi momento e vivere in una costante insicurezza.Violenza è l’essere casalinga, lavoratrice e madre allo stesso tempo.Violenza è quando ti prendono per il culo al lavoro dicendo: ‘dannazione, sorridi, è chiedere troppo?’

Quello che abbiamo vissuto io lo chiamo rivolta.E proprio come ogni rivolta appare come una prova generale della Guerra Civile, ma puzza di fumo, gas lacrimogeni e sangue.Non può essere facilmente sfruttata o controllato. Accende le coscienze, si rivela e polarizza le contraddizioni, e promette, almeno, momenti di condivisione e di solidarietà. E traccia i percorsi verso l’emancipazione sociale.

Signore e signori, benvenuti alle metropoli del caos! Installate porte sicure e sistemi di allarme alle vostre case, accendete il televisore e godetevi lo spettacolo. La prossima rivolta sarà ancora più agguerrita, mentre il marciume di questa società si approfondisce …

Oppure, potete prendere le strade al fianco dei vostri figli, potete scioperare, potete osare di rivendicare la vita che vi stanno derubando, potete ricordarvi che una volta eravate giovani e volevate cambiare il mondo.

 

Savas Metoikidis

 

 

 


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