Monthly Archives: Gennaio 2014

Me lo dai il voto?

 05/01/2013

125_Me lo dai il voto?
– Ma non è periodo di elezioni, lo avrei saputo se fosse periodo di elezioni.
_Ma no, mi sono candidato come rappresentate del C.D.A.
-…

*E’ la frase più ricorrente in tempi di elezione, non sono le elezioni nazionali, ma le elezioni studentesche. E’ il periodo in cui tutti quei “volti noti” dimenticano le antipatie, gli scazzi e le divergenze politiche e salutano chiunque abbia il tesserino universitario; il copione è sempre lo stesso: vota e fai votare..*

_Noi siamo i giovani e in quanto tali abbiamo il “dovere di entrare in politica”. (e con gli occhi che gli brillavano ad un certo punto speravo si mettesse a piangere)
-Chi ha mai detto che questa è la politica a cui si devono avvicinare i giovani?

 

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Auguri…

2 gennaio 2013 alle ore 20.52

 

Auguro un anno di merda a tutti i vincenti, ai potenti che sfruttano la povera gente auguro un’anno di sconfitte e disgrazie…auguro ai ricchi di diventare talmente poveri da patire la fame, auguro ai magistrati di finire in galera, soprattutto a quelli che si candidano, fondano partiti, diventano sindaci e ministri…auguro alla società civile di andare a fare in culo, agli sbirri di arrestarsi da soli, ai preti di essere pestati a sangue da gruppi autonomi di bambini molestati, da folle inferocite di femministe, gay, lesbiche e transessuali incazzati…auguro ai centri delle città di essere invasi da orde di autoriduttori incivili e felici, da bande di barbari sognanti provenienti dalle periferie per turbare l’ordine borghese del consumo sfidandone il decoro e la morale…auguro a tutti i detenuti di evadere dalle carceri, ai fascisti di crepare nelle fogne, ai politici maiali di essere decapitati in una pubblica piazza per mano di un boia eletto dal popolo…auguro al liberismo di fallire, alla socialdemocrazia di estinguersi, auguro la fine dello sfruttamento del lavoro salariato, la fine del capitalismo…auguro alle chiese ad alle moschee di essere profanate a giorni alterni, auguro a padroni e padroncini d’impiccarsi per i debiti, alle banche di essere rapinate ogni mattina da precari, pensionati, migranti, esodati, disoccupati e cassaintegrati….

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001

5 gennaio 2013 alle ore 18.35

Contare le parole disperse

nei mille rivoli della mia perdizione.

 

Giacca con cravatta

Per amori nuovi

Di cartapesta.

 

E tu lontana

Come la resistenza

E bella ciao.

 

Il peso di questa rivoluzione

Ritardataria

E la mia

Lacrima banale.

 

Alla fine

Non ci sarà un senso.

 

 

                                                              trovai giustizia….


Poop

6 gennaio 2013 alle ore 22.00
 
Le mani giunte a rammentare un’epopea fallimentare“Che cosa vedi nei miei occhi?”Lei mi sussurrava mentre io dormivo in un altro universo.I fili delle trame intrecciate in anni di silenzi e ardimentosi inganni adesso mi intrappolavano,

era il dolce trascinarmi di quelle imprevedibili risposte che per anni mi avevano ingrassato.

La solitudine è una brutta bestia quando si nasconde dietro un sacco di gente.

Eri piccola dietro quelle guance fuoriposto, ma io non capivo le tue ferite.

Antonio Legato

 

 

 


Una storia ordinaria….

7 gennaio 2013 alle ore 10.39
Rovistando tra oggetti, giornali e foto dimenticate nell’oblio dei rifiuti del tempo, ci si può imbattere in storie ordinarie e straordinarie, in piccoli frammenti di vita e di militanza che ritornano a vivere…Letteratura e Conflitto_ Unical vi propone la lettura di un bellissimo racconto di Erri De Luca resuscitato dalla polvere dei vecchi quotidiani ammuffiti. In un banale giornale del 2006, soffocato tra fatti di cronaca e stupidi editoriali, scoviamo per caso uno stupendo ritratto di Napoli nella clandestinità della lotta armata degli anni settanta…. 
 
 
A sollevare la fronte s’incontrava il vulcano. Era accampato a oriente della città, ma pure se guardavo l’opposto lo sapevo appoggiato a pappagallo sulla spalla. A Napoli si cresce in una tazza di golfo che fa stringere gli occhi sotto il maestrale lucido e con porte sbattute dallo scirocco, spugna che cancella i contorni all’orizzonte. Un’isola stesa in larghezza davanti al lungomare chiude il sud. Per noi finisce a Capri e a Punta Campanella.Napoli. Così, Napoli e basta, nessun appunto accanto al nome lasciò nel suo diario il russo Anton Cechov in visita. Napoli, punto. La vide così un giorno di aprile del 1896, un posto con un nome sufficiente. Nessun altro viaggiatore fece alla città la grazia di non aggiungere altro. Nessun altro si trattenne da una lode o da un insulto. Napoli, eccesso di ammucchiati e deficit di calorie, ci pensava da sola ad aggiungere spezie. L’ultima nel mio tempo era la sfumatura grigio chiara delle navi di un esercito venuto per la guerra e mai più ripartito. In mezzo al golfo le fortezze della sesta flotta degli Stati Uniti stavano più ad …. Continue reading

Lettera aperta alla primavera

8 gennaio 2013 alle ore 12.47
Cerco di respirare


sentire qualche odore
fare entrare aria

che non sia stantio

marcio di banca

di compromesso

o di sacrificio

 

Nell’attesa

Di tempi diversi

Della primavera sociale

Di fiori che sbocciando

urlino di libertà

 

Come rose

Profumate

Come primule

selvagge

come umili

fiori di campo

sbocceremo

di nuovo, ancora e sempre

dopo il lungo inverno

sempre più freddo

della democrazia fallita ,

sbocceremo.

 

IL VOSTRO LETAME è IL NOSTRO CONCIME!

 

 

Coda di lupo…

 

 


Mai più

9 gennaio 2013 alle ore 20.00

Piango terra, piango. Della privazione della terra, dell’esproprio dell’esistenza.

Come fate a non capire, che state lassù, a farci mangiare la merda, come fate a non capire la vita?

Voglio vivere felice, voglio vivere bene, e non può esserci nulla di male in questo, nulla.

Agito la penna per svuotare il corpo dalla tensione.

Voglio vivere bene, senza di voi. Si. Senza nessuno di voi, senza nessun oppressore nè leader, senza nessun capo, secondino o catena.

Voglio vivere libera tra gli uomini liberi. Continue reading


Visioni

10 gennaio 2013 alle ore 12.33

Vedo

automi in fila

centri commerciali

call center

zone industriali Continue reading


Statistica dei giorni non di quiete

2 febbraio 2013 alle ore 16.50
L’apologia della nevrosi compiacente non rivela altro che stratosferiche frustrazioni, pensava sorseggiando una lunghissima attesa.

 Poveri inermi passerotti impazziti!

Tuttavia attonite speranze continuavano ad autoalimentarsi, e figlie insolenti ammazzavano il tempo mitizzando intrepidi e sanguinari eroi metropolitani.

Arriverà il tempo in cui ribalteremo automobili dimenticando i nostri passati assopiti da invadenti virtù.

Nella lungimirante credenza la verità sarà un frutto proibito, e oasi di decibel per alleggerirci il cammino.

Come potete ancora credere alle inutili promesse di santoni improvvisati? vecchi fuochi di paglia, il vostro tempo è scandito soltanto da rintocchi di orologi ingialliti, avete giocato a dadi il vostro ultimo giorno di gloria, perderete.

Non c’era niente da ridere nei soliti soliloqui preparati appositamente per le occasioni importanti, la struttura del flusso mi ha sempre affascinato, vorrei solo  Continue reading


fallo e basta!

10 gennaio 2013 alle ore 0.19

“racconti per una solitudine insonne” …

Alle volte basta un titolo per scrivere un intero libro…

Alle volte libri musica e vita si intrecciano e nuove strade sanno di vecchi sentieri.

Alle volte cambiare continente non basta, non serve

Alle volte il Messico lo trovi nelle montagne dietro casa tua

Alle volte  riempi il cuore con la rabbia

Alle volte riempi il cuore con una piazza caria di rabbia

Alle volte quella piazza non basta, non serve

Alle volte ti dicono di stare di calmo

Stare calmo NON BASTA! NON SERVE!

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