Statistica dei giorni non di quiete

2 febbraio 2013 alle ore 16.50
L’apologia della nevrosi compiacente non rivela altro che stratosferiche frustrazioni, pensava sorseggiando una lunghissima attesa.

 Poveri inermi passerotti impazziti!

Tuttavia attonite speranze continuavano ad autoalimentarsi, e figlie insolenti ammazzavano il tempo mitizzando intrepidi e sanguinari eroi metropolitani.

Arriverà il tempo in cui ribalteremo automobili dimenticando i nostri passati assopiti da invadenti virtù.

Nella lungimirante credenza la verità sarà un frutto proibito, e oasi di decibel per alleggerirci il cammino.

Come potete ancora credere alle inutili promesse di santoni improvvisati? vecchi fuochi di paglia, il vostro tempo è scandito soltanto da rintocchi di orologi ingialliti, avete giocato a dadi il vostro ultimo giorno di gloria, perderete.

Non c’era niente da ridere nei soliti soliloqui preparati appositamente per le occasioni importanti, la struttura del flusso mi ha sempre affascinato, vorrei solo correnti senza direzioni nè rotte, solo macchie, in continuo mutamento formale.

Imparare a sussurrare bestemmie non fa per me, meglio urlare motivazioni convincenti in isolate galere patrie e compiacersi di sorrisi strappati agli sconosciuti avventori di bar interstellari.

Credevamo in un attonito presente, e invece la rivoltante essenza di individui non soggetti ha spazzato via nubi gravide di pecorelle smarrite.

Ho sempre immaginato che forse siamo troppo inclini alla tragedia per poter assaggiare lo splendido gusto della vittoria, ma dovremmo sparire prima di diventare saturi di prestazioni a buon mercato.

Increduli abbiamo troppo spesso cercato di spezzare le catene di un immaginario futuro assorbito negli effetti speciali di multiformi alibi insanguinati per riuscire a leggere correttamente le righe dei discorsi del potere.

Distruggere il senso comune non è mai stato così semplice nelle intemperanti voci di corridoio che assordano le nostre orecchie da mercante, bisogna solamente abbandonarsi agli istintuali battiti incontrollati di cuori rossi di rabbia.

Non rovineremo tutto ancora una volta, staremo attenti a non seminare sulla terra bruciata, staremo attenti a calpestare tutte le aiuole possibili e ad estirpare alla radice tutte le vostre preoccupanti flebili illusioni.

Fastidiosi intrusi si aggirano nelle nostre teste, ossute paturnie si attaccano ad antiche scandalose trottole socialmente inserite, bisogna stare allerta

Rimanere calmi

La tensione che sale

Rivolta.

 

-Lisergika-


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