Erri De Luca
Monthly Archives: Gennaio 2014
La battaglia d’ Istanbul
OltreLaMaschera
Penso, scrivo, cado. Mi tiro su. Errante. Errante è la mente, ed il corpo appresso, a seguito dell’orda di pensieri che attraversano imperturbabili le vie di questo mondo tetro.
Un palcoscenico buio, coi sedili illuminati ed un sipario scassato, che non cala neanche a pregarlo.
Ed una massa di genti amorfe si compatta in un’ameba indistinta, ad osservare inerme quello sfacelo davanti agli occhi, spalancati, quel teatro d’orrori e brutture, mentre va in scena il dramma della tua vita. Continue reading
#Occupybagnodeimaschi. Un’ode agli atti osceni in luogo pubblico
Se non hai sentito l’erba umida sulla schiena, testato la scomodità della sabbia, se non sei uscito da una sessione amorosa con ramoscelli tra i capelli o fango sui jeans, se non ti sei mai rifugiato nel bagno di scuola, in un sottoscala dell’università, nella cantina del condominio dei tuoi genitori, non hai avuto un orgasmo sul bus o sul treno che prendi tutti i giorni, se non puoi vantare una certa agilità all’interno dell’auto, se non hai mai provato nulla di tutto ciò, nemmeno con l’immaginazione, allora hai perso qualcosa: mani fredde, un cielo stellato dentro di te, il brivido di un’urgenza soddisfatta anche quando ci sono diecimila case sfitte e neanche un posto per scopar con te.
Sono la voce dei tuoi pensieri sconci, sono quella parte della tua coscienza che grida: «Voglio baciare i maschi (e anche le femmine)! Rock’n’roll!», quella che sgranocchia popcorn quando sei ubriaca, Continue reading
10 anni fa
Maledizione, ho i polmoni che mi bruciano, ora vomito, dove cazzo è la bottiglietta col maalox?? Maledetti bastardi, e maledetto me, come mi ci trovo qui, a 1000km da casa, in mezzo ai boschi, a respirare il fumo dei lacrimogeni?
La risposta la so, tutta colpa di quella giornata di 10 anni fa, andai in piazza con i miei genitori e vidi qualcosa che a Cosenza non penso si fosse mai visto. Vidi la città invasa da gente, da manifestanti provenienti da tutta Italia. Vidi piazza Fera strapiena e capii che stava succedendo qualcosa di straordinario; mio padre si ricordava di quando quella volta a piazza Fera venne non so chi, avrebbe potuto raccontarmi qualsiasi cosa, Continue reading
Madonne prese a calci
Marta aspetta alla fermata la corriera, come ogni giorno la sua vita prende il ritmo della triste normalità. Stesse immutabili abitudini, stesse facce, stessi posti. Tutte le mattine si ripetono identiche nel pulire cessi e pavimenti per 450 euro al mese. Si spaccava la schiena per una miseria, sola e triste, costretta ad andare avanti per inerzia e per istinto di sopravvivenza dall’alto dei suoi 27 anni. Solo il sogno mai arreso di poter cambiare e stravolgere la vita le dava la forza per continuare. L’odio ed il desiderio di rivincita, rivalsa, vendetta,… chiamatela come volte…, verso le regole di una società malata e meschina, non gli permettevano di arrendersi ma gli imponevano di lottare ogni giorno resistendo al barbaro sfruttamento che subiva. Non voleva e non poteva ritornare dalla famiglia nel paesello, per firmare definitivamente la propria resa e la sua sconfitta. Quella era la sua vita e doveva combattere fino alla fine…. Continue reading
Thanks with anger (grazie per la rabbia )
[Tesi : forse ha ragione, questi non sono tanto male e poi mi poteva andare peggio, potevo finire un call center.
Antitesi: Il lavoro è sempre una merda. E poi sono un precario, mi sfruttano e mentre lo fanno sussumono, senza rendersene conto, le nostre pratiche.
Sintesi: Canzone dei 99 Posse che fa più o meno così : “è questo lo straordinario obbligatorio/chi vola alle Bahamas e chi va all’obitorio/e dovremmo pure dirgli grazie/perché offrono lavoro.]
Oggi Penso: alla fine mi sono fatto male e non ero coperto da assicurazione, non mi pagano da 4 mesi e di contratto nemmeno l’ombra …
[Tesi: volevo bene alla zingara e questo mi ha ingannato, era chiaro che non era una di noi. Si vedeva, troppo altolocata, vita facile viaggi lunghi, poca strada e poi … parlava un’altra lingua! non era cattiva ma non c’aveva capito un cazzo.
Antitesi… non pervenuta!
Sintesi: Canzone di De Gregori che fa più o meno cosi: “Chi mi ha fatto le carte mi ha chiamato vincente/ ma una zingara è un trucco”]. Continue reading