Lettera aperta alla primavera

8 gennaio 2013 alle ore 12.47
Cerco di respirare


sentire qualche odore
fare entrare aria

che non sia stantio

marcio di banca

di compromesso

o di sacrificio

 

Nell’attesa

Di tempi diversi

Della primavera sociale

Di fiori che sbocciando

urlino di libertà

 

Come rose

Profumate

Come primule

selvagge

come umili

fiori di campo

sbocceremo

di nuovo, ancora e sempre

dopo il lungo inverno

sempre più freddo

della democrazia fallita ,

sbocceremo.

 

IL VOSTRO LETAME è IL NOSTRO CONCIME!

 

 

Coda di lupo…

 

 


Mai più

9 gennaio 2013 alle ore 20.00

Piango terra, piango. Della privazione della terra, dell’esproprio dell’esistenza.

Come fate a non capire, che state lassù, a farci mangiare la merda, come fate a non capire la vita?

Voglio vivere felice, voglio vivere bene, e non può esserci nulla di male in questo, nulla.

Agito la penna per svuotare il corpo dalla tensione.

Voglio vivere bene, senza di voi. Si. Senza nessuno di voi, senza nessun oppressore nè leader, senza nessun capo, secondino o catena.

Voglio vivere libera tra gli uomini liberi. Continue reading


Visioni

10 gennaio 2013 alle ore 12.33

Vedo

automi in fila

centri commerciali

call center

zone industriali Continue reading


Statistica dei giorni non di quiete

2 febbraio 2013 alle ore 16.50
L’apologia della nevrosi compiacente non rivela altro che stratosferiche frustrazioni, pensava sorseggiando una lunghissima attesa.

 Poveri inermi passerotti impazziti!

Tuttavia attonite speranze continuavano ad autoalimentarsi, e figlie insolenti ammazzavano il tempo mitizzando intrepidi e sanguinari eroi metropolitani.

Arriverà il tempo in cui ribalteremo automobili dimenticando i nostri passati assopiti da invadenti virtù.

Nella lungimirante credenza la verità sarà un frutto proibito, e oasi di decibel per alleggerirci il cammino.

Come potete ancora credere alle inutili promesse di santoni improvvisati? vecchi fuochi di paglia, il vostro tempo è scandito soltanto da rintocchi di orologi ingialliti, avete giocato a dadi il vostro ultimo giorno di gloria, perderete.

Non c’era niente da ridere nei soliti soliloqui preparati appositamente per le occasioni importanti, la struttura del flusso mi ha sempre affascinato, vorrei solo  Continue reading


fallo e basta!

10 gennaio 2013 alle ore 0.19

“racconti per una solitudine insonne” …

Alle volte basta un titolo per scrivere un intero libro…

Alle volte libri musica e vita si intrecciano e nuove strade sanno di vecchi sentieri.

Alle volte cambiare continente non basta, non serve

Alle volte il Messico lo trovi nelle montagne dietro casa tua

Alle volte  riempi il cuore con la rabbia

Alle volte riempi il cuore con una piazza caria di rabbia

Alle volte quella piazza non basta, non serve

Alle volte ti dicono di stare di calmo

Stare calmo NON BASTA! NON SERVE!

NO Name


Pressing alto e Movimento

17 dicembre 2012 alle ore 23.41
“Gli altri lavorano in base ai soldi, noi in base alle idee”. (Zdeněk Zeman) 

Bisogna essere Zemaniani, mantenere la calma in qualsiasi momento, non scomporsi, stare sul pezzo, coprire ogni metro del campo e andare sempre all’attacco. Stare dentro e oltre il presente, non ghettizzarsi in “categorie minori”, ma pretendere di giocare in serie A con i nostri schemi… e vincere! Non importa se si sta sopra o sotto di 4 gol, quello che importa è il motivo per cui si gioca, gli schemi che si mettono in campo, la volontà di non passare mai la palla verso dietro. Come fanno le squadre del boemo anche se sei al 90° e stai sopra soltanto di un gol, non ti puoi fermare. Non ti devi fermare! Devi continuare ad attaccare! Non hai niente da perdere se ti giochi la partita a viso aperto perchè se giochi il tutto per tutto stai già vincendo. Vinci quando giochi in altri modi, quando parli altri linguaggi, quando non ti pieghi, quando sai che quella che stai giocando è la partita della vita. Hai già vinto quando gareggi con i tuoi metodi, perché sei tu che imponi il gioco e gli altri sono costretti a venirti dietro.

Qui sta il grosso della partita che questa generazione sta giocando; è dentro questa filosofia che si inseriscono le dinamiche di vittoria o sconfitta, la possibilità reale di prendere o perdere tutto. Si, perché il piano politico al tempo della crisi è quello di una riappropriazione che o sarà totale o non sarà, un piano in cui si mettono in discussione non soltanto forme economiche o politiche, ma anche e soprattutto Continue reading


Chi sono dopotutto i teppisti?

5 febbraio 2013 alle ore 15.48

Violenza è  lavorare per 40 anni per delle briciole e chiedersi se si riuscirà a smettereViolenza sono i titoli finanziari, i fondi assicurativi saccheggiati, la truffa in borsa.

Violenza è essere costretti a stipulare un mutuo per una casa che si finisce per pagare come se fosse fatta d’oro.

Violenza è il diritto del tuo capo di licenziare in qualsiasi momento voglia farlo.Violenza è la disoccupazione, la precarietà, sono i 700 euro al mese con o senza contributi previdenziali.Violenza sono gli “incidenti” sul lavoro, perché il padrone riduce i costi di gestione a scapito della sicurezza dei lavoratori. Continue reading


#non vi voto perchè

…..Minchia quanto mi sta sulle palle il PD, i suoi comici che non fanno ridere, il moralismo becero dell’antiberlusconismo tipo “se non ora quando”… La sinistra forcaiola che s’inchina davanti ai cardinali e cita i papi che non si sono dimessi, quella manettara con il feticcio della costituzione, quella della famigliola felice, con i genitori emancipati borghesi, i figli alternativi ed un’appartamento in centro, quella del tanto poi divorziamo come nei film, peccato che lo può fare solo chi ha i soldi….Insomma la sinistra falsa, ipocrita, subdola e moralista…quella che vuole azzerare il conflitto di classe riducendolo ad una scampagnata del fine settimana, quella delle primarie, dei magistrati, delle banche, della tangenti e della legalità…..quella di Fabio Fazio, Crozza, Litizzetto ed il festival di San Remo….che schifo #non vi voto anche per questo#

E.C.


Cani e porci…

12 febbraio 2013 alle ore 0.16
Ci saranno cani e porci al funerale dello stato, ci saranno nani e ballerine, buffoni di corte ed olgettine, al ballo in maschera del potere, davanti ad un teatro da passerella dei contestatori lanceranno con forza uova marce  che s’infrangeranno contro costose e schifose pellicce, ed allora saranno lacrimogeni, manganellate e sampietrini…Succederà in un giorno di pieno inverno nel freddo che riscalda il cuore, oppure nel sogno di una notte di mezza estate illuminata da lucciole e fate come nella commedia di Shakespeare….Ma potrebbe accadere anche in un anonimo pomeriggio qualunque, mentre un ignaro beve una peroni al bancone di un banale bar metropolitano, incantando il suo sguardo sulle gambe compiacenti di una signora borghese che legge il giornale sorseggiando un tè…Potrebbe capitare in una qualsiasi stagione, in ogni momento, basta un boato in lontananza, delle urla, dei cori potenti che irrompono nella quiete delle routin…. Sarà il frastuono dei calcson  impazziti per un blocco stradale nel traffico in tilt, mentre i buoni padri di famiglia bestemmieranno tutte le madonne per aver fatto tardi al lavoro, un precario sfruttato e depresso ed un operaio che ha sempre odiato lavorare si accenderanno una sigaretta, alzeranno il volume dell’autoradio e reclinando il sedile della propria macchina si abbandoneranno in fantastici voli pindarici, sperando con tutto il cuore che il blocco duri il più possibile…Sarà così o in altri mille modi diversi, in una grande città o in un piccolo centro di provincia…Una mamma entrerà in un negozio con il suo bambino per comprargli un paio di scarpe, avrà pochi soldi da spendere e sceglierà il modello più economico con l’aiuto della commessa, per provarle si siederanno sullo sgabello dietro la vetrina che affaccia sulla strada principale….Nello stesso istante un cassaintegrato dilapiderà i suoi risparmi in una slot machine ed un disoccupato non saprà come trascorrere l’ennesima giornata morta…Sarà come il lampo che precede il tuono, improvviso e potente come un terremoto, dai cassonetti lontani inizierà a sollevarsi un fumo nero e nell’aria si comincerà a percepire uno strano odore di tempesta… Continue reading

Voglio restare

2 marzo 2013 alle ore 18.52
Le menti confondono un pò,pensano, pensano,

e tutto ciò che pensano si perde

e anch’io mi perderò.

Cerco un po’ di pace,

voglio restare ancora e ancora…

Ho corso tanto,

ho assaggiato il dolore,

perché ogni giorno si da odio con amore.

E porto addosso ancora troppo rancore:

è amore!

 

È l’insoddisfazione perenne,

la mancanza di alternative,

la musica che scorre forte…

notti senza prospettive!

L’incertezza batte come un’ombra,

quanto ancora c’è da perdere?

Quanto ancora vagherò in mezzo alla folla?

Questo fuoco che mi brucia dentro chi lo saprà spegnere?

C’è ancora tanto vino per dimenticare,

tanto da fumare per imparare a sopportare,

un mondo tanto grande persino da poter guardare…

…mi chiedo quanta rabbia manca ancora per saper lottare…

Il sapore della strada è sempre amaro, quel grigio non lo scordi,

non scordi il rosso che lo tingeva sin da quando eri bambino,

fino a che punto si può andare avanti di ricordi?

Non c’è tregua, il tempo scorre, resta la rabbia,

e l’illusione di un futuro che ci annebbia,

non c’è spazio per i sogni in questo tempo,

perché correre se questa vita va e viene come un lampo?

Ed ogni giorno aumenta il caos, divampano le frustrazioni,

cosa mi ritrovo in mano?

Qual è il segreto per distrugger le illusioni?

In fin dei conti gli anni son davvero tanti,

così tanti che distribuiscono felici istanti e rimpianti,

sembra quasi una ruota che gira per tutti in proporzioni giganti…

…e allora perché non tendere al massimo prima che gli anni diventino pesanti?

È la vita, è una ruota, è una storia antica e segreta, ed è dura per tutti,

è amica a tratti, perché l’aspetti? I progetti vanno distrutti!

Non si può giocare con i propri drammi,

non è il caso di compiacersi dei propri discorsi,

non serve disfarsi dei propri panni,

troppe chiacchere fan danni, senza troppi sforzi!

Quanto tempo abbiam sprecato?

Quanto per chiarire la ibertà come concetto

In quanti sogni mi sono visto amato

di una troppa bontà che non accetto?

È davvero troppo dura dare un senso a questa misera esistenza,

ma è inconcepibile non provarci per puro disinteresse,

o rintanarsi in evasioni instabili e lisergiche,

solo per sopperire un’assenza…

non è semplice correre dietro un sogno senza poter rifiatare,

e soprattutto a cosa serve,

visto che siam certi di dover morire,

e allora non serve neanche doversi rassegnare,

perché tutto va male, questa vita da una vita è sempre uguale…

…è un vortice e non smette di girare

intorno a questo enorme conflitto di interessi,

e dovremmo esser noi stessi a spingere per il conflitto,

affinché i nostri troppi sogni non vadano dispersi.

Perché questi sogni sono il frutto di attimi

assaporati senza chieder niente in cambio,

intrecci di debiti e crediti stipulati con la vita, sempre a tratti,

la sintesi di un presente che corre, morde e non da scampo.

 

Sioux….